Lao Tzu sulla felicità
Cosa hanno detto i grandi filosofi dell’antichità sulla felicità? Cosa può la psicologia dire nel confronto col loro pensiero? Con questo articolo inizierò un ciclo di articoli dedicati al pensiero dei grandi del passato, alla felicità e alla psicologia.
Lao Tzu, o”Maestro Venerabile”, e possibile autore del Tao Te Ching, fu filosofo e capostipite religioso cinese tra il sesto e quinto secolo a.C.
Secondo il suo pensiero, espresso in paradossi, analogie e rime, ci sarebbe il Tao, o “via, cammino”, il processo alla radice del quale la realtà si fonda. La realtà non si fonda su un “tutto o nulla”, bensì attraverso un incedere lungo un continuum. Nelle parole del maestro: “Un buon viaggiatore non ha piani precisi e il suo scopo non è arrivare“. Fondamentale per il mantenimento dell’armonia del Tao, c’è il wu wei, che è l’azione del portare un’attenzione costante al mondo circostante.
Non prestare attenzione al proprio presente ci allontana dalla giusta via.
Uomo anziano nel dispiacere, Museo Kröller-Müller, Otterlo
In questo senso allora, essere depressi o tristi, vuol dire rimuginare sulle cose del passato. Se parliamo del disturbo depressivo, come descritto dalle parole di Van Gogh in una lettera al fratello Theo: “… ci si sente come se si stesse legati mani e piedi sul fondo di un profondo e buio pozzo, senza speranza.“.
Con la mente imprigionata nel passato, perdiamo l’energia per fare le cose. Così, il buco nero di una vita non vissuta si approfondisce.
Componente della depressione è anche l’ansia. Cioè, quella paura senza un oggetto ben definito, che ci coglie nel pensiero di ciò che avverrà. Pur non avendo poteri di preveggenza, l’ansioso immagina scenari a cui non potrà mai far fronte, né prepararsi.
Secondo Lao Tsu, l’unico modo per “essere in pace”, che qui prenderemo come sinonimo di felicità o benessere, è quello di vivere nel momento presente, prestando attenzione al mondo circostante, alla realtà come esperita dai sensi e che ci àncora a terra, a quella base granitica che è in noi e che ci permette di essere attori in questo mondo e ingaggiati nella piccola vita di tutti i giorni.
L’analogia con il recente successo della Mindfulness e delle terapie Cognitive di ‘terza ondata’, mi pare evidente. Queste insegnano a portare intenzionalmente la nostra attenzione, momento dopo momento, all’esperienza presente.
Se è necessario un cambiamento, infatti, dove potrà mai avvenire se non qui e ora?
Man Standing At Beginning Of Winding Road — Image by © Images.com/Corbis
Attraverso i secoli le parole di Lao Tsu vengono per darci pace, in un mondo forse più sicuro, ma in cui le grida e le sirene d’allarme suonano giorno e notte.
Egli ci indica una strada avvolta nel silenzio, facile è perdersi e confondere il dito che indica con la luna. Per questo ci consiglia: “Fai le cose difficili quando sono facili, e inizia le grandi cose quando sono piccole. Un viaggio di mille miglia deve iniziare con un singolo passo.“, a cui si aggiunge “… e se il primo passo è quello giusto, è anche l’ultimo.”