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La Psicologia della Felicità, parte 2 di 2

La nostra più grande capacità

Sullo sfondo di questi livelli fissi di felicità, si muove una delle nostre più grandi capacità: l’adattamento. Ci adattiamo alle cose che ci capitano, siano esse positive o negative. Con però almeno due importanti eccezioni.

La prima è che non ci possiamo abituare ad alcuni tipi di rumore. Un rumore che ci disturba, continuerà a disturbarci sempre. L’inquinamento sonoro comincia a diventare, alla luce di questi risultati, una questione più seria di quella che si potrebbe immaginare.

La seconda sono gli effetti della chirurgia estetica. Le persone non si abituano mai al nuovo aspetto,  spesso più attraente; inoltre all’aspetto fisico è legata più di ogni altra cosa l’autostima. Di conseguenza, le persone che si sono sottoposte a chirurgia estetica, si vedono, ogni volta, più attraenti di come si ricordavano, sembrerebbe quindi che sono felici e rimangano nel tempo più felici.

Questa nostra capacità di adattarci alla felicità si chiama paradosso della felicità, o paradosso di Easterlin. Cosa possiamo fare per essere più felici, se alla fine ci adatteremo sempre alle circostanze felici?

Si prospettano qui due macro soluzioni che si possono così riassumere.

La prima è quella di avere sempre nuove esperienze. Se si fanno cose diverse nella vita, non abbiamo mai modo di abituarci a questi cambiamenti.

La seconda è invece quella di “scendere” dal carro sfrenato dei consumi, ed uscire dal paradosso cercando beni più sostanziali: relazioni  di amicizia e familiari più significative e dinamiche, e progetti a più lungo termine, spostando l’attenzione non sulla fine del percorso, ma sul percorso stesso. Come ad esempio riporta Stephen Gilligan, di una signora che gli aveva raccontato di aver avuto cinque mariti e di essersi sposata una sola volta. La relazione nel suo divenire ha portato a una continua novità.

Courtesy of www.polyp.org.uk

Courtesy of www.polyp.org.uk

La relatività

A complicare il quadro vi è un ulteriore fatto: la felicità è relativa. Qualsiasi cosa “guadagniamo” oggi ha solo importanza nella misura in cui è più di quanto guadagnano i nostri amici e parenti. Ciò è dovuto al fatto che siamo una specie molto conscia dello status, della gerarchia – non scritta – in cui siamo inseriti.  A questo proposito, sembra che a Stanley Fish, noto critico letterario statunitense, e a Maria Callas non importasse “quanto” sarebbero stati pagati. Bensì, volevano sempre essere pagati poco di più di quanto veniva pagata la persona che prendeva di più nel posto in cui andavano a lavorare.

Conclusioni

La felicità rimane stabile in parte grazie, o a causa, dei geni, e in parte perché ci abitueremo sempre alle cose che ci capitano.

Elephant's memory

Inoltre, e qui torniamo al nostro dentista, è molto importante l’effetto recency. La memoria umana tende a ricordare e dare rilevanza alle cose più recenti. Se per esempio ad una festa per il 90% del tempo tutti sono fantastici con noi e poi alla fine, nell’ultimo 10%, qualcuno arriva e ci schiaffeggia pubblicamente dopo averci versato il caffé addosso, avremo un ricordo molto spiacevole di quella festa. Così, il dentista che ci “fa il favore” di farci un male a bassa intensità per cinque minuti dopo una seduta di un’ora di tormenti, ci farà ricordare quella seduta come meno dolorosa!

Così gli episodi dolorosi del passato dipendono anche dagli ingranaggi della  memoria, un processo straordinario che, con tutti gli altri meccanismi e paradossi, ci mostra la strada, a volte difficile, verso la felicità.

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Bibliografia – e letture raccomandate

Ariely D. (2009), Predictably Irrational – The hidden forces that shape our decisions, HarperCollins Publishers

Gilbert D. (2007), Stumbling on Happiness, Vintage

Haidt J.(2006), The Happiness Hypothesis: Finding Modern Truth in Ancient Wisdom, Basic Books

Nettle D. (2006), Happiness: The Science behind Your Smile, Oxford University Press, USA; 1st edition

Seligman M. E. P. (2003), Authentic Happiness: Using the New Positive Psychology to Realize Your Potential for Lasting Fulfillment, Free Press